Rapito e rilasciato il tesoriere di Berlusconi: 8 milioni di riscatto
MILANO — L’hanno rapito perché è l’uomo di fiducia di Silvio Berlusconi e attraverso di lui contavano di scucire soldi al Cavaliere. Trentacinque milioni di euro, per la precisione. Il sequestro lampo è avvenuto il 15 ottobre. Vittime, Giuseppe Spinelli, uomo dei segreti di Berlusconi, e la moglie.
L’obiettivo dei malviventi che li hanno tenuti prigionieri era usarli come intermediari e proporre a Berlusconi documenti “scottanti” in cambio di una montagna di soldi, tra cui un presunto video di Gianfranco Fini a colloquio con i giudici del Lodo Mondadori. La Polizia di Stato, coordinata dalla Dda di Milano, ha eseguito in relazione a questa vicenda sei arresti (tre uomini italiani, tre albanesi) e numerose perquisizioni.
La vicenda ha contorni ancora poco chiari. Ad esempio, a quanto confermato in questura, la prima segnalazione dell’aggressione è stata fatta nel pomeriggio del 17 ottobre, più di 24 ore dopo. Ad avvisare la polizia è stata la sezione di polizia giudiziaria della Procura, a cui uno dei legali di Berlusconi aveva segnalato l’accaduto.
Al momento i magistrati non escludono possa essere stato pagato un riscatto e sospettano dello spostamento di denaro da una cassetta di sicurezza di uno degli arrestati. La cifra in gioco sarebbe di otto milioni.
Spinelli è ritenuto il tesoriere di Berlusconi e suo uomo di fiducia, oltre che consulente per anni di Veronica Lario, l’ex consorte. Da molti è considerato uno degli uomini più potenti e vicini al Cavaliere. Nei processi è anche emerso un suo ruolo centrale nel pagare alcune delle ragazze a cui l’ex premier, in alcune occasioni, aveva deciso di elargire somme di denaro. Famoso l’episodio in cui, la mattina del 14 gennaio 2011, i pm che indagano sul caso Ruby si presentarono alla porta dei suoi uffici milanesi per perquisirli, e si sentirono rispondere che non potevano farlo perché lo studio aveva la tutela della segretaria politica di Berlusconi.
I rapitori finiti in manette sono Francesco Leone, un pregiudicato pugliese di 51 anni, arrestato a Paliano (Frosinone), Pierluigi Tranquilli, di 34 anni, residente a Olevano Romano (Roma), pregiudicato, e Alessio Maier, di 46 anni, residente a Malnate (Varese), anch’egli con precedenti.
Oltre a loro, ritenuti gli organizzatori e gli ideatori, ci sono 3 albanesi pregiudicati di 33, 28 e 39 anni. Il capo della banda, appassionato del Milan, è stato tradito da un paio di scarpette rosse con le stringhe nere.