La Polverini si dimette. Bagnasco: questa politica indigna
ROMA — E alla fine va a casa e gli italiani, probabilmente, non ne sentiranno la mancanza. La governatrice del Lazio Renata Polverini si dimette.
Dopo lo scandalo dei fondi allegri del Pdl e l’immagine del paese finita all’estero proprio mentre l’Italia cerca di recuperare credibilità e gli italiani vengono tartassati dallo spread, la governatrice annuncia la sua uscita dalla Regione: “Comunico ciò che ho detto ieri a Napolitano e poi a Monti le mie dimissioni irrevocabili da presidente della Regione Lazio”.
“Con il blocco della mia azione riformatrice ci saranno gravi ripercussioni sul Paese: abbiamo fatto 5 miliardi di tagli perché lo volevamo e perché abbiamo avuto come effetto il dimezzamento del disavanzo sanitario portandolo a 700 milioni. La Regione Lazio di Renata Polverini ha lo stesso rating del governo Monti, ce lo hanno comunicato venerdì durante il consiglio sui tagli”.
Ma a parte i proclami, poi va al nocciolo della questione. Ovvero il malaffare che regna nella Regione e che il cardinal Angelo Bagnasco ha commentato così: “Anche “dalle Regioni sta emergendo un reticolo di corruttele e scandali, il decentramento” a volte coincide con una zavorra. E’ “motivo di rafforzata indignazione che la classe politica continua a sottovalutare il fatto che immoralità e malaffare siano al centro e alla periferia”.
Intanto proseguono le indagini della magistratura su Franco Fiorito, ex capogruppo Pdl alla Regione Lazio, accusato di peculato dalla procura della Repubblica di Roma per la gestione dei fondi del gruppo consiliare, interrogato a Viterbo dal Pm Massimiliano Siddi per reato connesso. Fiorito, assistito dall’avvocato Carlo Taormina, allo stato, e’ stato sentito in qualità di testimone. L’ex sindaco di Anagni è stato chiamato a dare spiegazioni sulle fatture depositate alla Pisana per i relativi rimborsi dal consigliere regionale viterbese, suo successore alla guida del gruppo e nemico giurato Francesco Battistoni. Fatture che secondo lo stesso Battistoni e almeno due società con sede a Viterbo, la Panda Cz e la Majakovskij Comunicazioni, sarebbero state “grossolanamente falsificate”, aumentando di decine di volte il loro importo. Inoltre, circa un milione di euro è passato dai due conti del gruppo regionale del Pdl a quelli dell’ex capogruppo Franco Fiorito. Su questo flusso di denaro si stanno concentrando le indagini della Procura di Roma.
E la Polverini prova a fare chiarezza: “Ho interrotto il cammino di un consiglio non più degno di rappresentare il Lazio: questi signori li mando a casa io”. “Arriviamo qui puliti: mai avrei immaginato che con quelle ingenti risorse tutti, nessuno escluso, facessero spese sconsiderate ed esose”. “Ho aspettato oggi – ha aggiunto – anche per vedere le falsità che l’opposizione ha detto, potevano consegnare oggi le dimissioni e non l’hanno fatto. Ora li mando a casa io, così avranno tanto tempo per fare politica”. Poi ha aggiunto: “Io con certi malfattori non ho nulla a che fare. Lo devo anche all’Udc, che mi è stata a fianco fino all’ultimo”.
“Vado via a testa alta, non so se altri potranno a fare lo stesso. Me ne vado avendo azzerato i fondi dei gruppi regionali. Voglio vedere se chiunque verrà farà lo stesso”. “Io continuerò a fare politica, con questi non ho nulla a che fare”, lo ha detto Renata Polverini in una conferenza stampa. “Stessero sereni questi signori perché domani potranno fare politica se si ricordano come si fa”.
E poi un passaggio chiave: “Da domani ciò che ho visto lo dirò”.
Politici tutti, di ogni ordine e grado, ci vuole pulizia radicale, ci vuole nuove persone oneste e responsabili nel ruolo pubblico. Nuove regole; chi sbaglia paga , finirebbe la corsa alle poltronee e si ferebbero largo persone oneste.
senza un cambiamento totale al peggio non ci sarà mai fine. Graziano Grazzini
ma in regione emilia o in lombardia o in trentino alto adige o in liguria o in calabria o in toscana quanto sono i rimborsi di destrasinistrasoprasotto? Come in lazio,naturalmente.Sono più di quarantacinque anni che fanno debiti e rubano e ce ne accorgiamo solo ora .Siamo patetici come il Cardinal Bagnasco che, con rispetto, si accorge a settantanni della questione morale: Prima dove stava? ciao che tristezza
Ce l’ho a morte coi giornalisti nazionali. Adesso fanno casino per “lo scandalo” dei soldi del Lazio. Buffoni! Lo scandalo è nato un paio di mesi dopo l’insediamento del consiglio regionale il quale ha aumentato da 1,1 mln a oltre 11 e poi fino a 18 i rimborsi per i gruppi regionali. Da quel momento sono diventati soldi privati e quindi hanno potuto gestirli come volevano LEGGITTIMAMENTE!!!!!!!!!!!
Dov’erano le “opposizioni”, ma soprattutto, DOV’ERANO I COSIDDETTI GIORNALISTI CHE ADESSO FINGONO DI INDIGNARSI?????
Che ci vogliono far credere?
Forse che bisogna abolire anche le regioni in modo che esista solo lo stato?
Forse che siccome non abbiamo nessuno da votare ci teniamo la dittatura della massoneria bancaria?
“i pantaloni dei giornalisti si sono abbassati dalle ginocchia alle caviglie” (C.De Benedetti)
Ovviamente esclusi quelli locali, che però non hanno alcun potere mediatico.