Rimborsi ai partiti dimezzati: nuova presa per i fondelli
ROMA — L’ennesima presa per i fondelli. Mentre gli italiani chiedono a gran voce la cancellazione totale, dopo averla votata anni fa con un referendum, la classe politica ieri ha votato solo il dimezzamento dei rimborsi elettorali, per giunta in maniera non retroattiva.
Per dirla alla napoletana: “Chi ha avuto ha avuto, chi ha dato ha dato. Scurdammoci o’ passato”. Solo che stavolta gli italiani non dimenticano. Non dimenticano che, mentre il paese è in ginocchio, lor signori si sono garantiti finanziamenti pubblici (denaro nostro) per 91 milioni di euro, contro i 182 precedenti.
Novanta milioni di euro, 180 miliardi delle vecchie lire, per intenderci. Pare che dalle parti di Montecitorio, il clima che si respira nel resto d’Italia non venga affatto percepito. E dire che le ultime elezioni sono state uno tsunami per i partiti tradizionali.
L’articolo 1 sul Finanziamento dei partiti – messo a punto dai relatori Gianclaudio Bressa (Pd) e Peppino Calderisi (Pdl) – è stato testo approvato con 372 sì, 97 no e 17 astenuti. Prevede che i contributi siano di 91 milioni l’anno. Il 70 per cento corrisposto come rimborso delle spese elettorali e l’attività politica (63 milioni). Il restante 30 per cento (oltre 27 milioni) erogato a titolo di cofinanziamento.
Il provvedimento parte da quest’anno. Quindi i 100 milioni di rimborsi della tranche 2011 restano tutti.
Tante volte penso cosa farei io se fossi al posto loro, e come voler mutilarsi alle parti intime per far rabbia al patner, ciao a queto punto non so se vale la pena parlare con quati politici, e non vale una risposta a questi margnioni