Via libera all’arresto di Papa. Di Pietro: c’è una nuova tangentopoli
ROMA — La Giunta per le autorizzazione a procedere della Camera ha detto sì all’arresto del deputato del Pdl Alfonso Papa relativo all’inchiesta P4.
La proposta di concedere l’arresto di Alfonso Papa è passata con 10 sì e 3 astenuti. A favore della richiesta del gip di Napoli di arrestare il deputato del Pdl si è espresso anche il presidente della Giunta Pierluigi Castagnetti (Pd). Alla votazione hanno preso parte Pd, Idv, Fli e Udc. Il Pdl ha lasciato l’aula per protesta. I due deputati della Lega si sono astenuti, così come il deputato de Responsabili Elio Belcastro.
“E’ stata una pagina nera della democrazia parlamentare – ha commentato Francesco Paolo Sisto (Pdl) – è stato violato l’art.18 del regolamento. Io ho formulato una documentata e regolare proposta per dire che non si sarebbe potuto concludere il lavoro in giunta, ma sarebbe stato meglio demandare all’Aula la soluzione della vicenda, a causa della nuova documentazione di 15mila pagine depositata due giorni fa da Papa”.
Il centrista Pierluigi Mantini di “sabotaggio indecente” da parte della maggioranza. “La Lega oggi – interviene Donatella Ferranti (Pd) – ha di fatto smentito il proprio leader Umberto Bossi. E si è trincerata dietro una astensione motivata da cavilli procedurali, per non uscire allo scoperto”. Il caso è in calendario alla Camera il 20 luglio.
L’ Italia dei valori “ha messo un paletto chiaro. Oggi c’e’ la richiesta di arresto su uno, domani su un altro… e poi domani chissa’ quanti altri ancora” ha detto il leader Antonio Di Pietro.
“Siamo in presenza di una nuova tangentopoli che richiede l’intervento dell’autorità giudiziaria” ha concluso l’ex magistrato.