Melania, riti d’iniziazione sessuale in caserma? Fantasie
ASCOLI PICENO — ”Ipotesi decisamente fantasiose”. Così il comandante provinciale dei Carabinieri Alessandro Patrizio ha liquidato le voci circolate in internet di cerimonie d’iniziazione a sfondo sessuale nella caserma di Ascoli Piceno in cui vengono addestrate le soldatesse dell’Esercito balzate agli onori delle cronache per la vicenda di Salvatore Parolisi, marito di Melania Rea, la giovane mamma assassinata nei boschi del Teramano.
“Queste ipotesi sono destituite di ogni fondamento”, ha detto il colonnello dei Carabinieri riferendosi alle voci su ”presunti riti di iniziazione a sfondo sessuale in caserma, o case di appuntamento in città”.
Nel giallo dell’omicidio di Melania Rea, moglie del caporalmaggiore dell’Esercito Salvatore Parolisi, c’è anche questo retroterra di sussurri di paese e ipotesi circolate sul web. Intanto le indagini stanno passando al setaccio Rosa, Ludovica e forse anche altre amanti o flirt del caporale Parolisi. Salvatore forse può raccontare qualcosa in più di quello che ha detto per 20 ore nei faccia a faccia con pm e carabinieri. Gli inquirenti non escludono di doverlo risentire.
Intanto gli investigatori cercano di risolvere il nodo principale della vicenda. Ovvero, la giovane mamma sia mai arrivata con il marito e la bimba a Colle San Marco, come sostiene Salvatore Parolisi. Nessun testimone l’avrebbe vista. Di una donna con giubbino scuro e un pantalone chiaro ha parlato il gestore del chiosco-bar Alfredo Ranelli. Gli stessi colori dell’abbigliamento di Melania. Ma anche da un’altra donna che alle 15,15 di quel giorno viene notata vicino alle altalene dall’avvocato Savino Lolli. Una donna “certamente meno alta di Melania e più in carne” ha testimoniato il legale, che esclude una somiglianza con Melania.
Nessuno dei testi sentiti finora è in grado di confermare la presenza di Melania su quel pianoro. Neppure Ranelli che in buona fede ha detto di aver visto Parolisi e la bambina e una donna simile a Melania. Ma la forchetta temporale da lui indicata, fra le 14,50 e le 15,23 è troppo ampia. “Nel nostro caso servirebbe una precisione a livello di minuti” hanno detto gli investigatori.
Intanto a Folignano si sta organizzando una processione per ricordare Melania. Una fiaccolata per “ottenere una giustizia e una verità” sulla morte di Melania Rea, è stata organizzata per domani sera anche a Somma Vesuviana, da alcune amiche della giovane mamma trovata uccisa in una pineta del Teramano, e dalla stessa famiglia della donna. La fiaccolata, annunciata tramite manifesti per il cui sfondo è stata scelta una foto di Melania, partirà dalla chiesa di Santa Maria del Pozzo, al termine della messa in suffragio, prevista per le 19, che si svolge nel giorno del suo compleanno: domani, infatti, la donna avrebbe compiuto 29 anni.
Ma direi che l’incertezza temporale del teste Ranelli, che fisserebbe tra le 14,50 e le 15,23, il ricordo dell’immagine di Savatore, della bimba e di una donna nelle loro vicinanze, non lontana dalle altalene nel parco giochi del pianoro di Colle San Marco, simile a Melania più nell’abbigliamento che non per tutto il resto, è superata dalla deposizione del marito, che sostiene che la moglie, giunta con lui alle 14,30, si sarebbe già allontanata dopo cinque dieci minuti in cerca del bagno, alle 14,40 al massimo, per cui è irrilevante la deposizione del Ranelli, anche se dovesse precisare come dato della sua memoria le 14,50, fino a confermare, invece, tutti gl’indizi ed i sospetti degl’investigatori e degl’inquirenti sul Parolisi, se indicasse poi con maggior dettaglio dei ricordi, l’orario delle 15,23., perché Melania era già morta, come risulta sia dall’autopsia che da altri partcolari ed elementi raccolti.