Yara, controlli al centro commerciale con il georadar
BREMBATE SOPRA — Il centro commerciale in costruzione. Continua ad essere il luogo che attira i maggiori sospetti dei carabinieri. Forse perché gli uomini del Ris là dentro hanno trovato tracce di Yara. Quali non è stato detto. Però ora i carabinieri del Ros (Raggruppamento operativo speciale) lo passeranno ai “raggi x” attraverso un georadar.
Si tratta di un’apparecchiatura speciale. Una sorta di sonar in grado di “scandagliare” il cemento delle costruzioni e vedere se lì dentro possa essere stato nascosto in qualche modo un corpo. L’ipotesi che i carabinieri sperano di escludere, ma che per esigenze investigative sono costretti a mettere al vaglio, è che la ragazza dopo la morte possa essere stata sepolta in una colata di cemento o dissolta nella calce, quest’ultima tecnica utilizzata spesso negli omicidi di mafia.
Lo strumento, attraverso l’invio di onde elettromagnetiche nel cemento e il loro successivo rimbalzo all’indietro, è in grado di mostrare la stratigrafia delle pareti analizzate. Il dispositivo può “vedere” la presenza e la forma di un corpo estraneo e valutare a quale profondità si trovi. Dopo il cantiere di Mapello, lo strumento verrà portato anche in altri cantieri controllati nei giorni scorsi.
Nel frattempo in mattinata è arrivato a Bergamo Gilberto Caldarozzi, il super-esperto dello Sco (il Servizio centrale operativo) della Polizia. Caldarozzi è note per aver risolto il caso del piccolo Tommy e per la cattura di Bernardo Provenzano. In mattinata ha partecipato a una riunione con il questore di Bergamo, Vincenzo Ricciardi, il comandante dei carabinieri provinciale, Roberto Tortorella e uomini della squadra mobile.