Maltrattò bimbo disabile: educatrice condannata a due anni
BERGAMO — Ricordate la vicenda, finita su tutti i giornali, dell’educatrice della Valle Imagna che nell’ottobre scorso aveva maltrattato un bimbo di 9 anni non autosufficiente, ed era stata “beccata” dalle telecamere dei Carabinieri? Ebbene, la donna, finita sotto processo, ha patteggiato due anni di reclusione con il beneficio della sospensione condizionale.
La donna – incensurata – aveva già ammesso le sue responsabilità davanti al giudice per le indagini preliminari, dichiarandosi pentita. I filmati registrati dalle telecamere nascoste dei Carabinieri, d’altronde, non lasciavano dubbi.
A denunciare la donna erano stati proprio i genitori del bimbo disabile. Avevano notato strani atteggiamenti dell’educatrice nei confronti del bambino che le avevano affidato, muto per la grave patologia. E così avevano piazzato delle telecamere nella stanza del piccolo. La donna era stata chiaramente filmata più volte mentre maltrattava in maniera ingiustificata il bimbo. Il resto lo hanno fatto i carabinieri.
Il sostituto procuratore Giancarlo Mancusi aveva chiesto un’ordinanza di custodia in carcere. Ma il gip, valutata la mancanza di precedenti della ragazza, aveva disposto gli arresti domiciliari, poi revocati.
La svolta è arrivata durante l’interrogatorio di garanzia. Quando alla trentenne erano stati mostrati i filmati, inequivocabili, che la accusavano. La donna aveva pianto, dicendosi dispiaciuta. Ma non ha fornito agli inquirenti spiegazioni sul suo comportamento nei confronti del piccolo.