Atalanta, Percassi e l’aria nuova: una giornata campale
ZINGONIA – Una voce, sotto il sole zingoniano: “C’è aria nuova”. Un’altra ancora, pochi passi più in là: “Adesso è tutto bello, ma servono i risultati”. Due facce della stessa medaglia, punti di vista ugualmente importanti nel primo giorno di Percassi presidente dell’Atalanta.
Sabato 5 giugno 2010 resterà una gemma della storia nerazzurra. Emozioni e aspettative sono normali, quando inizia una nuova avventura ci sono sempre gli ottimisti a prescindere e quelli che vogliono i fatti prima di credere davvero. Tutto giusto, per carità. Persino San Tommaso volle conferme tastabili.
Se permettete, due mesi e mezzo prima dell’inizio del campionato, di motivi per gioire ce ne sono parecchi. Antonio Percassi è atterrato di nuovo nel mondo Atalanta e lo ha fatto senza giri di parole: sentimenti, emozioni, gesti di chi davvero si sente sulla pelle questa maglia.
Sono arrivato a Zingonia poco dopo le 9.30, ben due ore prima della conferenza stampa. Al cancello l’intramontabile Bruno Offredi, come al solito presente per accogliere giornalisti e televisioni. Questa volta in giacca e cravatta, stile perfetto: mai visto così tanto elegante, primo dettaglio di una giornata diversa, di una storia diversa.
A quell’ora il parcheggio era vuoto, laggiù in fondo però il presidente e i suoi più stretti collaboratori stavano già confabulando con alcuni ragazzi della curva. Secondo dettaglio, il rapporto con la gente: genuino, sincero, fatto di quella disponibilità che è presto per definire ritrovata ma che sicuramente certifica un cambiamento.
Attorno alle 10 sono arrivati i figli di Percassi, Luca e Stefano. In conferenza stampa, sono stati loro ad affiancare il presidente. Fin qui tutto normale, almeno fino all’arrivo di un bel gruppo di persone vestite di tutto punto: sembrava un pezzo di quei cortei che si notano vicino alle chiese quando ci sono le Comunioni. Semplicemente, erano tutti familiari di Antonio Percassi: fratelli, figli, figlie, nipotini. La sua famiglia dentro a quella atalantina, i suoi affetti vicino a quello che l’ha spinto di nuovo al comando. Dettagli, si diceva. Semplici dettagli.
La conferenza stampa, le domande dei cronisti e le risposte di “Re Antonio”. Già, re. Perché l’Atalanta, per lui, è una regina. E le prime mosse sono state quelle di riportare a corte le figure migliori: Favini, Bonifacio, Doni. Il settore giovanile, la bandiera della squadra. Quello stesso settore giovanile che qualcuno ha definito “da Medioevo” e che Percassi vuole riportare ai fasti di un tempo. Aria nuova.
L’uscita del presidente tra i tifosi, poi, ha emozionato tutti. Prima di tutto Antonio, imprenditore navigato che fattura milioni e milioni di euro, quasi in lacrime davanti all’affetto della sua gente. Già, la sua. Perché Antonio è bergamasco, vuole un’Atalanta alla bergamasca e ai tifosi è bastato questo: si è riaccesa la follia. Baci, abbracci, interviste con le tv e poi ancora un saluto con il nuovo Presidente: sembrava quasi che tutti volessero toccarlo, volessero davvero poter dire “è tutto vero”.
Attorno alle 13.30 la Bentley con i vetri oscurati era pronta per lasciare Zingonia: Percassi, insieme alla segretaria personale Manuela si è infilato sul sedile posteriore, l’autista ha aperto il gas e dopo oltre 4 ore è finito tutto. Cosa resta? Tanti, incredibili dettagli. Ne dimenticavo un paio: il buffet offerto alla stampa, ricco e perfetto, e la disponibilità totale del figlio Luca. Amministratore delegato, uomo di contatto con il Presidente: trent’anni ed un rapporto che subito sembra poter diventare ferreo.
Sissignori, c’è aria nuova: se sono venti di vittoria lo vedremo presto, intanto però fatecela godere perché ripensando alle contestazioni di un mese fa sembra di stare su un altro pianeta. Bentornato Presidente.
Fabio Gennari