Scotti Foglieni: non facciamo i “piacioni”, le donne fanno una gran fatica
Oggi è l’8 marzo. Esistono tre modi diversi per festeggiarlo. In maniera ideologica, come fa la sinistra, che ne ignora il vero senso e “vende” retorica; recitando a soggetto come farebbe un conservatore monarchico; o sfruttando l’echeggiare della festa come palco di rilancio delle tematiche vere ed importanti per le donne. Ecco io penso di scegliere la terza via.
Sono sincero, non condivido ed è anni luce lontano da me questa tendenza commerciale e mercificatrice di trasformare una data del ricordo in una festa delle baccanti. Allo stesso modo mi tengo lontano dai rumori vuoti ed inutili dei comunisti con la loro ballata di ovvietà, capaci solo di rivendicazioni becere e ideologiche. Aggiungo che non mi troverete sul Sentierone, o nei locali a distribuire mimose, con fare piacionesco, per sentirmi dire “che carino, o che gentile” e poi mortificare nel resto dell’anno il ruolo delle donne.
L’importanza che do al ruolo della donna lo testimonia la mia storia. Un dato per tutti: prima dell’ultimo congresso di Forza Italia su circa 150 coordinatori comunali solo 18 erano donne, di queste 15 (e io non sono il partito, ma solo una parte) erano con me al congresso. Quando sono stato segretario nazionale dei giovani dottori commercialisti in Lombardia la maggioranza dei presidenti provinciali erano colleghe.
Vi racconteranno un sacco di storie. Faranno un sacco di sorrisi e di discorsi burrosi. Ecco, io no. Perché non mi interessa. A me, operativamente parlando, il sesso di una persona non interessa per nulla. Mi interessa la sua qualità. E se la qualità c’è, se indossa la gonna, o è mamma, o nonna, piuttosto le vado incontro, ma non la lascio indietro.
Noi, l’Italia, la Lombardia, la provincia di Bergamo, potremo crescere davvero solo se saremo capaci di comprendere di quanta generosità sono capaci le donne. Conosco donne che si sono tenute in carico, dopo il divorzio, due o tre figli, e con mariti che scappavano, rincorrendo l’ennesima novità. Hanno fatto di tutto, comprese le pulizie nei condomini, per garantire ai loro figli l’istruzione necessaria. Conosco donne, che sono rimaste vedove, o sono madri o nonne, che cucinano per la famiglia e poi escono per la riunione politica, perché credono in quello che fanno. Conosco donne, che fanno sforzi che spesso mi spingono a pensare “ma chi te lo fa fare”. Conosco donne che si prendono cura dei propri genitori, mentre i fratelli fanno finta che non esistano, ma non per questo rinunciano all’impegno sociale e al volontariato.
Non me ne vorranno le altre. Immagino siano tutte meravigliose. Ma io ai party, ai circoli esclusivi non partecipo. Potrei ma non ne ho il tempo. Preferisco con estrema soddisfazione stringere la mano di una donna di ottanta anni con i calli e le rughe del tempo, che mi racconta della sua fatica, che dire cose inutili in un club esclusivo.
Spero mi perdonerete. Sono fatto così. Per me la festa della donna è una perdita di tempo, e al contempo un simbolo importante. Ma soprattutto una perdita di tempo. Per me, da sempre, gli uomini e le donne sono uguali. Solo che le donne fanno più fatica.
Carlo Scotti Foglieni
candidato regionali Pdl
Le donne sono ormai i pilastri portanti della nostra società, sono in grado di fare (e sono sempre state in grado di farlo) qualsiasi lavoro “da uomo”; talvolta, o anzi quasi sempre, anche meglio degli uomini stessi – basti vedere l’invasione ad ogni livello dirigenziale ed imprenditoriale delle donne, secondo me non è un caso…non è sufficiente un singolo giorno dedicato a loro per dimostrare quanto valgono!!! Il giorno della donna è e deve essere, come dice Carlo, un momento di riflessione che concentri l’interesse sulle ‘tematiche vere ed importanti per le donne’. Altro che mimose…Io penso che se fossimo in grado di dimostrare alle nostre donne (mamme, nonne, sorelle, amiche, colleghe…) giorno dopo giorno quanto le apprezziamo e fossimo in grado di ascoltarle – il che sembra una banalità ma ‘ascoltare’ ed ‘essere ascoltati’ al giorno d’oggi è diventata quasi un’utopia – bè, credo proprio che ci perdoneranno se ci dimentichiamo il rametto di mimosa l’8 marzo…
la cura dei figli, dei malati o degli anziani che gravano sulle spalle della donne. cara M.M quanto hai ragione. pretendiamo di avere il giusto valore. e chi se ne frega di calli, rughe e altro.
Buona festa della Donna a te, M. M
Grazie Dott.Scotti Foglieni
Le sue parole mi riempiono di fiducia
perchè se un uomo riesce ad emergere dal marasma generale
e far sentire la sua voce così come sta facendo Lei
beh allora credo proprio che un mondo migliore sia possibile,
dove alla donna viene dato il giusto valore e rispetto,
dove in certi ambiti non venga valutato il sesso ma le vere capacità e qualità
Che Lei sia d’esempio a tutti quegli uomini che ancora tanto lavoro interiore devono fare prima di maturare il pensiero che la donna non è un oggetto non è una cameriera non è la segretaria personale non è una fattrice non è la loro schiava
ma per portarli a maturare questo pensiero serve l’aiuto anche delle stesse donne perchè non si mettano in condizione di essere oggetti del desiderio e dello sfruttamento di ogni tipo
DONNE DATEVI VALORE e AUGURI di buona vita.
M.M.