Udc, Regionali: Casini lancia Bonfanti capolista, ma la vera gara è fra Bettoni e Arnoldi
BERGAMO — E’ stato Pierferdinando Casini in persona a lanciare la candidatura dal palco dello Starhotels Cristallo Palace venerdì sera. “Caro Bonfanti spero che tu possa accettare la nostra nomina a capolista dell’Udc alle prossime elezioni regionali” ha detto il leader del partito rivolgendosi al consigliere regionale uscente Battista Bonfanti, eletto nella scorsa legislatura nelle file del Pd.
La querelle sulle candidature dentro l’Unione di centro, vero tema politico di queste elezioni dall’esito abbastanza scontato almeno per il governatore, comincia a prendere una piega comprensibile anche agli elettori. Si tratta di una strategia che Casini ha spiegato chiaramente nell’incontro del Cristallo Palace in cui ha presentato ufficialmente il suo candidato alla presidenza della Regione: il bergamasco Savino Pezzotta.
“Andiamo da soli in Lombardia perchè puntiamo a far saltare questo bipartitismo che non ci piace – ha detto Casini -. Siamo al lavoro per il dopo-Berlusconi. Facciamo un investimento politico sull’evoluzione futura. Si tratta, come tutti gli investimenti, di un rischio. Ma non possiamo accettare l’attuale situazione politica in cui ad avvantaggiarsi sono quei partiti che tengono al guinzaglio il Pdl e il Pd: ovvero la Lega e l’Italia dei Valori. Noi contestiamo fortemente la Lega che tiene in scacco il centrodestra così come Di Pietro col Pd. Sappiamo che è una scelta impopolare, ma al Nord il nostro compito è quello di sbarrare la strada alla Lega”.
“A sinistra c’è confusione, il fallimento del Pd è lì da vedere – ha aggiunto Casini – e ad approfittarne sarà l’Italia dei valori. Mentre a centrodestra la Lega fa il bello e cattivo tempo. Lucrano gli uni sugli altri. Noi siamo la vera alternativa – ha concluso l’esponente dei moderati – siamo gli avversari anti-sistema. Vogliamo smantellare l’odierna idea di politica”.
“Noi siamo il cambiamento – gli ha fatto eco Savino Pezzotta – Vogliamo rinnovare la democrazia e farla finita con un sistema in cui tutti dipendono da un padrone. Abbiano un’idea diversa di Lombardia. Vogliamo una Lombardia che abbia un ruolo nazionale nell’Europa, non in Padania. Al primo posto del nostro programma mettiamo lavoro, occupazione e famiglia”.
L’Udc conta di portare un consigliere bergamasco al Pirellone. Quanto alle candidature, Casini ha confermato che fra i 14 papabili (la lista alla fine sarà composta da 7 nomi) ci sono anche Valerio Bettoni e Gianantonio Arnoldi. E’ fra questi ultimi che si gioca la vera gara interna al partito. Nessuno dei due ha ancora detto sì ufficialmente alla candidatura. Ma entrambi erano in sala venerdì sera e Casini li ha invitati alla corsa.
Si tratta di due nomi pesanti della politica bergamasca. Entrambi ex democristiani, Bettoni è stato presidente della Provincia di Bergamo, Arnoldi parlamentare nelle file di Forza Italia prima di approdare all’Udc nel 2007. Il loro posizionamento politico è diverso. Bettoni ama fare gara a sé, tanto che alle scorse elezioni provinciali ha presentato una lista propria supportata dall’Udc provinciale, e non disdegna di strizzare l’occhio al centrosinistra. Arnoldi è invece esponente di quell’area cattolica e moderata che ama il dialogo con il centrodestra. Entrambi abili strateghi, hanno caratteri diametralmente opposti: vulcanico Bettoni, più riflessivo Arnoldi. Così come diversi sono i bacini geografici in cui andranno a pescar voti. Bettoni nutre ancora forti consensi in Valcavallina, in Valseriana e Valbrembana. Arnoldi è più forte nella Bassa, nel Trevigliese, nell’Isola e in città. Come si muoverà il partito? Difficile dirlo. Ma Roma, talvolta, dista anni luce da Bergamo.
E’ una posizione imposta da Roma e non accettata da tutti i tesserati UDC bergamaschi, ai quali non sono nemmeno graditi i “nuovi” nomi imposti … sempre … da Roma. Ma si sà, questo atteggiamento antileghista porta voti dal SUD e queste “minestre riscaldate” possono portare voti dal Nord.
Scrivo “possono portare voti dal Nord”, perchè a conti fatti sia Pezzotta che Bettoni, più che portare voti sono stati votati (seppur per puro spirito di partito) dai tesserati UDC. Molti dei quali, in questa situazione di disagio, hanno ben pensato di non rinnovare più la tessera.
e dire che l’udc vuol stare al centro,come si farà a stare al centro al nord, facendo gli anti leghisti preconcetti. Ma questa posizione antileghista è una posizione dell’udc lombarda e bergamasca o una posizione romanomeridionale? è comodo per Casini fare l’anti lega lui i voti li vuole da Roma in Giù
pensavo di votare udc ma, ripresentare Bettoni vuol dire non rispettare gli elettori bergamaschi che Bettoni lo vogliono a casa, quindi alla prossima, per la mia prima volta da udc
bettoni vuol usare il tram udc, speriamo che qualcheduno glielo impedisca,in caso contrario glielo impediranno gli elettori
olet vet che ala fì al vens amò ol Betù?
A casa tutti i vecchi dc. Se questo è il nuovo votto cento volte la Lega. Bossi, Bossi, Bossi
E’ inutile negarlo questi sono di sinistra! Pezzotta faceva il sindacalista, Bonfanti è stato eletto nella margherita, ora Pd. Manca solo che arrivi anche Sanga e rifacciamo il partito popolare.
Sperare di prendere voti attaccando la Lega in un posto dove la Lega stravince è da matti. centristi a casa.
paolo
Casini non capisce niente della bergamasca. E’ venuto a Bergamo per andare contro la Lega. Pazzesco! dopo che per anni sono stati fianco a fianco in Regione. Ma che strategia è?
… è proprio vero, Roma dista anni luce da Bergamo.
I “vecchi” di casa UDC riprenderanno a litigare?