Discorso durissimo in aula: il redivivo Bruni passa all’attacco
BERGAMO — Chi pensava a un Bruni abbattuto e dimesso si sbagliava di grosso. Con un discorso dal tono pacato ma dai contenuti decisi e taglienti, l’ex sindaco ieri sera in consiglio comunale ha fatto capire di che pasta sarà fatta la sua opposizione.
“Sarà un’opposizione costruttiva ma dura” ha detto Bruni dai banchi a cui non era abituato. L’ex sindaco finalmente è sceso dal piedistallo e ha sfoggiato una grinta che, francamente, non avevano visto negli anni passati.
Dopo un’articolata analisi del voto – dal vento di destra all’appiattimento del voto nazionale su quello amministrativo, passando per l’eccesso di atteggiamenti illuministici da parte del centrosinistra – Bruni ha rivendicato con orgoglio i 29mila voti ricevuti e il buon lavoro compiuto dalla sua amministazione. Poi è passato all’attacco.
“Da parte nostra – ha detto – cercheremo un confronto produttivo e non sterile per la città. Ma voi, forti della vostra maggioranza, vi arroccherete sulle vostre posizioni o no?”. “Quale sarà il ruolo delle minoranze per esempio nelle società controllate dal comune. Solo un ruolo di controllo o anche gestionale?”.
Domande che lasciano il segno, poi l’affondo: “Non vi renderemo pan per focaccia. Non useremo i vostri metodi di delegittimazione. Non useremo il passato del sindaco come territorio di scontro anche se è un passato piuttosto ingombrante”. “Vi giudicheremo dai fatti – ha proseguito Bruni – e non faremo come ha fatto l’assessore Zanello (Lega in Regione) che su Astino ha aspettato le elezioni amministrative prima di fare ulteriori passi”.
Il leader del centrosinistra, poi, ha parlato “dell’assenza di numerose deleghe” indispensabili a suo dire per il governo della città, e ha chiesto a Tentorio se le avesse avocate a sé. Insomma Bruni descrive una città molto più complessa di quella palesata dal nuovo sindaco.
Infine, l’ex sindaco ha rintuzzato, uno a uno, i punti programmatici presentati da Tentorio, parlando di “indirizzi di governo evanescenti”, di scelta “insensata sulla tangenziale est”, di cittadella dello sport sovradimensionata “con 70mila metri di commerciale quando la grande distribuzione comincia a 2500”, di lacune su argomenti importanti: “Niente sull’immigrazione, niente sulla grande Bergamo, niente sull’Università”.
Ebbene, con questo discorso durissimo, l’ex sindaco diventa a tutti gli effetti il capo dell’opposizione. Non ce ne voglia Elena Carnevali, capogruppo del Partito Democratico, ma l’eloquio e i contenuti espressi da Bruni surclassano i pur argomentati interventi del resto dell’opposizione: dalla Carnevali stessa, al verde Vertova, al bianco Mazzoleni.
Wainer Preda
bell’articolo, che rende bene lo svolgimento della seduta di consiglio di ieri. Bruni ha dimostrato la sua competenza e tutte le sue qualità, mettendo in imbarazzo Tentorio e i suoi lacunosi indirizzi di governo.